Pane Rustico a lievitazione naturale: facile, veloce, gustoso e profumato!

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Premessa: per chi non ha il lievito naturale, alla fine della ricetta vi indicherò anche il procedimento per farlo con il lievito di birra ma… fatevi il lievito naturale in coltura liquida: è semplice!!! (nella ricetta ho inserito anche le dosi per quello naturale di tipo “solido”)

Ero indeciso se chiamare questo pane il “Pane Cafone”. Cosa è il Pane Cafone? In realtà nessuno lo sa, o meglio ognuno ha una sua versione diversa. 

Per me il Pane Cafone è quel pane fatto con farine semplici, bianche (mai integrali), rigorosamente a lievitazione lenta, cotto nel forno a legna, con crosta croccante e mollica leggermente umida e dall’alveolatura abbastanza piccola e regolare.
Me ne ricordo bene perchè a volte mia nonna mi mandava a prenderlo in un forno in campagna e arrivava a casa sempre un pò mangiucchiato 🙂 E ancora oggi quando sforno il mio pane ogni settimana, lo taglio ancora tiepido e sento tutto il suo profumo, la mente fa un improvviso viaggio nel passato e mi vedo li per strada con quella pagnotta sotto al braccio…

Questa mia ricetta quindi non si può propriamente definire “Pane Cafone” per diversi motivi: uso un pò di farina integrale per dare profumo, una farina di forza per dare struttura alla mollica, uno spolvero di farina di mais e semola per dare colore e profumo “tostato” alla crosta. 

Io lo faccio sempre e solo con il Lievito Naturale Liquido (cliccate per la ricetta) che, se non avete, vi consiglio vivamente di fare perchè è di semplice gestione e garantirà al vostro pane un profumo che non è possibile descrivere.

L’uso del lievito naturale, oltre a donare più gusto, profumo e sapore al pane, vi consente di mantenerlo, chiuso in un sacchetto di carta, anche per 1 settimana! Così fate il pane il sabato o la domenica e lo consumate per tutta la settimana…

La ricetta è molto semplice anche se sembra lunga e complessa, ma richiede attenzione sopratutto nei tempi. 



INGREDIENTI (per una pagnotta da circa 1kg)
400g di farina 0 per pane o pizza (ottima la Tre Mulini per pizza di Eurospin, io uso Mulino Marino)
180g di farina 0 o 00 di tipo Manitoba (W360) * (non è indispensabile, se non l’avete usate la stessa quantità sempre di farina 0 per pane)
20g di farina integrale di grano tenero (io Macina Mulino Marino) *
380g di Acqua fredda (frigorifero)
150g di Lievito Naturale Liquido
18g di Sale
10g di malto diastatico in polvere *
Per spolverare: un mix di semola rimacinata e farina per polenta in parti uguali.

* Se non avete la farina integrale, usate una farina di tipo 1 o 2 ad esempio Buratto del Mulino Marino
* Se non avete il malto diastatico, potete usare il miele o il malto in sciroppo
* Per chi utilizza il lievito naturale “Solido” può usarne la stessa quantità, aggiungendo però circa 60-70g di acqua in più
Per chi non avesse il lievito naturale, può utilizzare il lievito di birra preparando un poolish: Preleviamo 300g della farina totale e li impastiamo con tutti i 380g di acqua e 3g di lievito di birra. Impastiamo con un cucchiaio fino a quando non si creerà un impasto che somiglierà ad una crema. Copriamo con la pellicola e lasciamo riposare per 8-10h fino a quando in superfice non vedremo comparire delle bolle e noteremo un leggero cedimento al centro. A quel punto aggiungiamo il resto della farina, ancora 2g di lievito di birra e gli altri ingredienti e procediamo come da ricetta iniziando dalla parte scritta dopo la prossima fotografia.


Procedimento:
Per prima cosa setacciamo tutte le farine (non saltate questo passaggio, è importante per ossigenarle) e mettiamole in una capiente ciotola. Uniamo tutta l’acqua in una sola volta e mischiamo velocemente con un cucchiaio per 1 minuto, giusto il tempo di far assorbire tutta l’acqua e creare una specie di impasto “grumoso”. Non preoccupatevi se sembra solo un “blob” di farina. Lasciamo riposare per 40 minuti a temperatura ambiente.
Ecco come si deve presentare:



A questo punto nella ciotola della planetaria con il gancio versiamo il Lievito Naturale Liquido che ovviamente avremo rinfrescato e sarà al punto giusto (vedere il post sul LNL cliccando qui ) ossia avrà leggermente ceduto al centro e avrà cominciato a produrre una fitta schiumina in superficie. Aggiungiamo quindi il malto o il miele e l’impasto che avevamo fatto riposare e iniziamo ad impastare per circa 5 minuti. Spegniamo e ribaltiamo l’impasto nella ciotola. Riprendiamo ad impastare a velocità sostenuta per altri 10 minuti circa, fino a quando l’impasto non si staccherà completamente dalle pareti della ciotola. A quel punto aggiungiamo il sale a pioggia e continuiamo ad impastare per un paio di minuti per farlo assorbire.

Potete fare l’impasto anche a mano, il procedimento non cambia, l’importante è non spaventarsi per l’impasto molto appiccicoso, lavorandolo in una ciotola, piegandolo su se stesso fino a quando non lo vedremo liscio e raffinato

Spolveriamo di farina la spianatoia e adagiamoci l’impasto, coprendolo poi con una ciotola o con lo stesso cestello della planetaria.

Lasciamo riposare 1h (a 24°) 

Dopo il riposo, aiutandoci con un tarocco o con le mani infarinate, sgonfiamo un po l’impasto e diamo due giri di pieghe a 3 

Per chi non sapesse cosa sono le pieghe, vi metto qui un video fatto molto velocemente



Copriamo nuovamente con una ciotola e facciamo nuovamente riposare per 1h

Ripetiamo a questo punto il doppio giro di pieghe e al termine della seconda piega iniziamo ad arrotolare l’impasto formando una palla bel stretta. Prima di formare la pagnotta però stacchiamo un piccolo pezzo di impasto, grosso quanto una noce, e teniamolo da parte.

Mettiamo la pagnotta così ottenuta in una ciotola rivestita da un canovaccio precedentemente spolverato con semola rimacinata e farina per polenta in parti uguali. E’ importante che la “chiusura” dell’impasto venga a trovarsi in alto. Copriamo con un altro telo e lasciamo a lievitare sempre a temperatura ambiente (24°)

Anche in questo caso ho realizzato un breve video per aiutarvi



Prendiamo il pezzettino di impasto che avevamo staccato e inseriamolo in un bicchiere colmo di acqua.

Quando la pallina di impasto salirà a galla (ci vorranno dalle 4 alle 8 ore a 24°a seconda della forza del lievito), significa che il pane è pronto per andare in forno 🙂

Per la cottura potete scegliere due metodi: la cottura normale su una teglia oppure la cottura in pentola. 
Ve li descrivo entrambi.
Il vantaggio della cottura in pentola è un pane che sviluppa di più in altezza e quindi viene un pò più leggero e con più alveoli. Come pentola ve ne serve una in ghisa o cotto o, meglio ancora, in alluminio rivestito con antiaderente. L’importante è che sia pentola che coperchio non abbiano parti in plastica che si scioglierebbero nel forno.
In realtà per come abbiamo “formato” la pagnotta ossia con la tecnica della pirlatura, la cottura migliore è quella in pentola perchè cuocendo sulla teglia il pane tenderà a venire un pò più basso, ma è solo una questione “estetica”
Cottura in teglia:
Accendiamo il forno a 250° 
Mettiamo sul fondo del forno un pentolino pieno di acqua.
Quando il forno è arrivato a temperatura e l’acqua starà bollendo, rovesciamo il cestino con l’impasto sulla teglia con un movimento deciso, eliminiamo la farina in eccesso massaggiando delicatamente per non sgonfiarlo e pratichiamo dei tagli (va bene anche una croce) con una lametta o con un coltellino molto affilato. 
Inforniamo nella parte bassa del forno e lasciamo cuocere.
Dopo 15 minuti abbassiamo la temperatura a 200° e togliamo il pentolino dell’acqua.
Dopo altri 15 minuti abbassiamo la temperatura a 180°
Dopo altri 15 minuti mettiamo il forno “a fessura” (semplicemente inseriamo un cucchiaio di legno nella porta del forno in modo da far uscire l’umidità) e terminiamo la cottura per altri 15 minuti circa. Il pane è cotto quando, battendolo sul fondo, produce un suono “vuoto”.
Facciamo quindi raffreddare il pane mettendolo in verticale, ad esempio appoggiato alla parete della cucina.


Cottura in pentola:
Accendiamo il forno a 250° e inseriamo la pentola con il coperchio.
Quando il forno sarà arrivato alla massima temperatura, attendiamo ancora 30 minuti per dare tempo alla pentola di diventare rovente.
Estraiamo la pentola dal forno senza bruciarci e con un movimento secco e deciso rovesciamo l’impasto nella pentola, scuotendola un pò per sistemarlo. Mettiamo il coperchio ed inforniamo immediatamente.
Facciamo cuocere al massimo per 30 minuti
Estraiamo quindi la pentola e facendo attenzione a non scottarci, togliamo il pane dalla pentola e rimettiamolo in forno direttamente sulla girglia, abbassando la temperatura a 180° e lasciando il forno in fessura (sempre con il cucchiaio di legno nella porta) fino a cottura ultimata (circa 20-30 minuti). Il pane è cotto quando, battendolo sul fondo, produce un suono “vuoto”.
Facciamo quindi raffreddare il pane mettendolo in verticale, ad esempio appoggiato alla parete della cucina.

Tagliatelo quando freddo e sentirete che profumo e che gusto!